Vangelo di San Matteo. La proclamazione del Regno dei Cieli: la fase della semina

Vangelo di San Matteo. La proclamazione del Regno dei Cieli: la fase della semina

GAMBA Giuseppe G.

  • Codice EAN/ISBN: 978-88-213-0605-1
  • Num. Collana: 195
  • Anno di pubblicazione: 2006
  • Pagine: 574

29.75

COD: 0605-1. Categoria:
Il volume è continuazione di quello edito nel 1998, in cui, con le notizie introduttive, veniva offerta «una “preparazione” filologicamente fondata per una lettura ragionata del testo originale greco del Vangelo di Matteo, in base ai canoni del bello scrivere e delle leggi di composizione propri della retorica del tempo», limitatamente ai primi capitoli (1,1-4,16). Con i medesimi criteri viene qui illustrato lo sviluppo articolato della materia “evangelica” scelta da Matteo per documentare quello che egli concepisce come il primo momento della proclamazione della Buona Novella del Regno dei Cieli attuata da Gesù, e cioè la fase della “semina”, con la connessa reazione di accoglienza benevola o malevola da parte dei contemporanei e le considerazioni d’indole ricapitolativa e profetica di Gesù in merito. È la sezione 4,17-13,52 del Vangelo, sezione oltremodo significativa sotto il profilo sia storico che dottrinale, dato che comprende, fra l’altro, il Discorso del Monte, l’attività di Gesù Taumaturgo, il Discorso di Missione dei Dodici Apostoli, la “giornata” delle Parabole.
Il Vangelo di Matteo, che ha per autore un vero e proprio “rabbino” cristiano, si rivela (anche in questa sezione) testo “poetico”, costruito nel senso più ricco e complesso del termine, al punto da costituire un’unità organica ben compaginata in tutte le sue parti maggiori e minori, libro “segreto” o manuale di fede destinato agli “iniziati”, e cioè agli evangelizzatori e responsabili delle comunità cristiane della primissima ora (anni 40-45 d.Cr.), per assicurare loro, nel momento della “dispersione” e della “missione” al mondo, una ben definita e sicura unità di credo. Proprio per questo, oggi come allora, esso riesce ai “non-iniziati”, e cioè ai culturalmente meno preparati o superficiali, di non facile lettura.
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