La psicologia nella scuola e nella famiglia

SCILLIGO Pio (ed.)

  • Codice riferimento: RD1008
  • Anno di pubblicazione: 1971
  • Pagine: XIV+426

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Perché un libro di «psicologia nella scuola e nella famiglia» e per di più un libro con una forte inclinazione verso la psicologia scientifica?
Molti sono i motivi che hanno suggerito di raccogliere in un unico volume 26 articoli, presentati nella loro forma originale.
Il primo motivo è pratico e fu suggerito da un folto e intelligente gruppo di alunni durante un corso di psicologia scolastica: offrire agli alunni interessati alla psicologia applicata alla scuola e alla famiglia alcuni orizzonti che siano diversi da quelli offerti dai numerosi libri orientati a spiegazioni così profonde e universali che è difficile ritrovare il livello della esperienza immediata della realtà delle situazioni. In nessuno di questi articoli c’è la pretesa di una spiegazione esauriente e finale di un problema, ma tutti mirano a gettare un po’ di luce su un aspetto pratico del complesso problema educativo.
In molti incontri e discussioni con gli alunni è emerso che la maggioranza tendeva a interpretare i problemi solo in chiave psicoanalitica, per lo più in chiave classica, oppure in chiave behavioristica di vecchio stampo, del tempo dei topi, dei piccioni, dei gatti e della scatola nera. La causa di questa ristrettezza di orizzonti sembra sia da ricercarsi soprattutto nella limitatezza e, fatte alcune lodevoli eccezioni, nel notevole ritardo rispetto al progresso scientifico delle fonti di informazione accessibili in lingua italiana. Questi articoli presentano problematiche degli anni ’60 piuttosto che degli anni ’30 e ’40.
C’è un terzo motivo che giustifica questi articoli; il desiderio di dare degli spunti e dei modelli ai ricercatori volenterosi che aspirano a scoprire spiegazioni dei fenomeni e sono meno inclini a limitare la oro ricerca a una elencazione senza fine di fatti isolati e scarsamente informativi. Gli studi qui riportati convinceranno il lettore che la ricerca positiva richiede forti capacità di intuizione e teorizzazione e che la raccolta di dati non segna l’inizio della ricerca, ma la fase conclusiva.
Finalmente il lettore potrà scoprire da queste pagine che la ricerca psicologica può affrontare problema pratici senza perdersi in discorsi astrusi, irrilevanti o banali.

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