Psicologia della personalità

ALLPORT Gordon W.

  • Codice riferimento: RD1001
  • Collana: Enciclopedia delle Scienze dell'Educazione
  • Anno di pubblicazione: 1969
  • Pagine: XXVIII+508

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Tra gli psicologi che, al di qua e al di là dell’Atlantico, si sono interessati della personalità, cioè delle forze centrali della condotta e della organizzazione degli aspetti conoscitivi e tendenziali, occasionali o permanenti, dell’agire umano, si può discernere una corrente, unificata più da una comune preoccupazione che da reciproca dipendenza, che si potrebbe designare con il termine di «corrente umanistica». Cadono qui i nomi di G. W. Allport, G. Maslow, H. A. Murray per il Nordamerica, e di J. Nuttin, H. Thomae e V. E. Frankl per l’Europa: questo elenco è evidentemente incompleto, ma pare sufficiente per indicare quali siano gli indirizzi di questa corrente. Questi vari studiosi, pur nella diversità di accenti, hanno in comune un concetto particolarmente alto dell’uomo, unito a un grande rispetto per quanto vi è di tipicamente umano.
Per questo sono portati di preferenza a descrivere lo sviluppo e il funzionamento della persona normale, o addirittura ideale, e sottolineano quanto, nell’uomo normale, è differente dai dinamismi e dalle funzioni che si possono rintracciare anche nei soggetti anormali o addirittura negli animali.
Quasi facendo rivivere un ideale del Rinascimento, credono nella forza creatrice e originale del singolo, e, come elemento dinamico di fondamentale importanza nella costruzione della persona, considerano l’autodeterminazione, il progetto, l’ideale di sé che ogni persona normale cerca di realizzare. Ne segue che la persona «riuscita» dovrebbe essere uno di quegli spiriti creatori e originali, cari anche oggi alla tradizione italiana.
Il presente volume di G. W. Allport raccoglie la sintesi matura del pensiero di uno dei più completi e ispirati sostenitori della corrente umanistica.
Riteniamo che la sua pubblicazione in lingua italiana adempia a una funzione quanto mai opportuna: in questo momento di rapido sviluppo, in Italia, dell’interesse per la psicologia e dello studio scientifico dell’uomo, pare di grande utilità un richiamo alla fedeltà all’uomo, a tutto l ’umano, anche a quegli aspetti da cui, per necessità di ricerca, siamo forse costretti a prescindere per un momento.
È l’esplicito richiamo che Allport, nel 1964, rivolgeva al 17° Congresso Internazionale di Psicologia di Washington: «Non dimentichiamo ciò che abbiamo deciso di non considerare».
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