Costruire comunità nelle scuole. Ediz. ital. a cura di M. Comoglio

SERGIOVANNI Thomas J.

  • Codice EAN/ISBN: 978-88-213-0457-6
  • Num. Collana: 73
  • Anno di pubblicazione: 2000
  • Pagine: XX + 174

9.35

Gli anni che stiamo vivendo sono anni di rapidi cambiamenti, di forti aspirazioni, di faticosi adattamenti e perciò anche di notevoli sofferenze in tutti i campi. Grandi speranze, ma pure enormi perplessità, sembrano caratterizza­re, in particolare, il mondo della scuola. La cosa non è certo del tutto nuova, ma ciò aggrava e non diminuisce la problematicità oggettiva e le difficoltà soggettive. Certamente sono nuovi i livelli e le modalità del fenomeno.

In questo contesto si pone la proposta di questo volume, per rispondere alla complessità della vicenda esistenziale del sin­golo e dell’intera società. Alla domanda: “che cosa fare”, il volume risponde con l’invi­to ad assumere una “nuova visione”, una “nuova prospettiva”, una “nuova stra­tegia d’intervento” nei confronti della scuola presa nella sua globalità (la scuola come istituzione sociale di educazione, di istruzione e di formazione; il fare scuo­la”; la vita scolastica). La sua proposta poggia sulla “metafora” della “comunità”, giocata ed esplicitata in tutte le sue possibilità e valenze di “ridire” la scuola oggi e nel prossimo futuro.

L’autore dichiara che “la storia che racconto in Costruire Comunità nelle Scuole è semplice”. Ma forse a leggere il seguito del libro non lo è poi tanto. Parte dall’asserto che se si vuole fornire un’educazione di qualità ad ogni studente e permettere alle scuole di “rifiorire, si deve “ricostruire comunità: “la costruzione di comunità deve diventare il cuore dello sforzo di miglioramento di ogni scuola.

L’idea di comunità in genere e di comunità scolastica non è nuova. La storia della scuola, antica e moderna, ne dà ampi esempi o perlomeno suggerimenti. Ma forse è nuova la traduzione concreta che ne fa l’a. per il nostro oggi, andando oltre la conclamazione retorica e le parole alla moda. Per diventare una “comunità” la scuola deve abbandonare la prospettiva di fredda ed anonima “organizzazione” che l’ha carat­terizzata in questi ultimi decenni, suggerendo alcuni punti essenziali da realizzare: identificare un complesso di valori essenziali per i quali impegnarsi; partire da questa “piattaforma” di valori condivisi per operazionalizzare quella che lui chiama la “comunità di apprendimento”; tra­sformare le classi in comunità “democratiche” nelle quali gli studenti condividono la responsabilità di controllare e regolare il loro comportamento; definire i rapporti dei docenti in termini di comunità professionale” dentro la quale i mem­bri sono animati da un ideale professionale, costituito da una pratica esemplare e dall’etica del “prendersi cura” degli studenti.

 

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